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L'omicidio stradale a 15 mesi dall'introduzione del reato

Una riflessione sugli effetti della legge sull’omicidio stradale, a quindici mesi dalla sua entrata in vigore, nonchè sulle strategie di contrasto al fenomeno della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e psicotrope, è stata condotta oggi da esperti, magistrati, avvocati e rappresentanti delle Forze dell’ordine, in un convegno a cui ha preso parte il capo della Polizia, Franco Gabrielli, presso la  Scuola Superiore di Polizia di Roma.

L'occasione del convegno è stata la celebrazione del 70° anniversario della fondazione della specialità della Polizia stradale, con la diffusione di dati sulla campagna straordinaria di controllo avviata dal 2015 ed un rapporto sugli effetti della legge.

Questa attività di controllo della Polizia stradale insieme a medici e personale sanitario della Polizia di Stato sulle condizioni psicofisiche dei conducenti di veicoli, iniziata nel 2015 in 35 province ed estesa progressivamente in 80, mira all'accertamento, tramite un nuovo protocollo operativo basato su test condotti direttamente su strada con screening sulla saliva, dell'assunzione di alcool e sostanze stupefacenti o psicotrope.

In questo periodo sono stati sottoposti a controllo con "precursori alcoltest" 38.936 conducenti, dei quali 2.088 risultati positivi anche alla verifica con etilometro, con un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l. I conducenti successivamente sottoposti ad esame comportamentale ed al test di screening sulla saliva, per verificare la presenza di sostanze stupefacenti, sono stati 2.753, dei quali 675 risultati positivi ad almeno una sostanza stupefacente.

L’attenzione è stata anche focalizzata sull’andamento degli incidenti in Italia: sulla base dei dati della Polizia di Stato e dell’ Arma dei Carabinieri, relativi al primo semestre del 2017,  gli incidenti stradali con esito mortale sono aumentati del 4.6% rispetto allo stesso periodo del 2016 (da 695 a 727).

 

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