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La Garante per l'infanzia: "Cerchiamo un tutore volontario per ognuno dei ragazzi arrivati da soli nel nostro Paese"

Un tutore per ognuno dei 17.864 minori stranieri non accompagnati che si trovano in Italia, ospiti prevalentemente di strutture di accoglienza. La ricerca (come chiede la legge 47/2017) è partita in quasi tutte le regioni ed è rivolta a tutti i cittadini (che rispondono ai requisiti indicati nel bando di selezione) che a titolo gratuito e volontario si propongono di occuparsi di uno dei ragazzi arrivati da soli nel nostro Paese.  Ne parla nel dettaglio l’Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza Filomena Albano.

Quali sono i compiti richiesti a un tutore volontario?
A differenza di un tutore istituzionale che assume la tutela legale indifferentemente di più minori, il tutore volontario si prende cura di un unico ragazzo. Si occupa delle pratiche amministrative - come quelle relative alla domanda di asilo, al permesso di soggiorno o alla procedura per il ricongiungimento familiare - si occupa di indirizzarlo in un percorso di studio e formazione, di dargli una guida morale e spirituale, di accertarsi del suo stato di salute. Il tutore volontario cura quindi gli interessi del ragazzo, senza la presa in carico domiciliare e economica.

Quale preparazione serve?
Prima ancora che la legge entrasse in vigore abbiamo elaborato dei moduli formativi necessari al tutore per capire le caratteristiche del ruolo che viene assunto. Il corso di formazione ha una durata di 24-30 ore e parte da una panoramica sul fenomeno migratorio, sulle rotte e sul significato che ha per questi ragazzi la migrazione. Un secondo modulo riguarda i passaggi burocratici che è importante conoscere, dalla procedura per ottenere il permesso di soggiorno a come fare a rintracciare la famiglia fino alle modalità di un rimpatrio volontario dell'assistito. L'ultimo modulo è dedicato al diritto alla salute, viene spiegato come riconoscere i segni dei maltrattamenti e degli abusi o come affrontare lo stress da evento traumatico.

Chi sono i minori non accompagnati in Italia?
Sono prevalentemente ragazzi tra i 16 e i 17 anni (ma le ragazze spesso vittime di tratta violenza sono di una fascia di età più bassa). Provengono per la maggior parte da Gambia, Egitto, Guinea, Albania e Nigeria. I dati a oggi ci indicano che sono 17.864 i minori non accompagnati presenti in Italia, mentre il numero degli sbarchi al 31 luglio 2017 è di 12.583. Nel 2016 sono stati invece oltre 25 mila i ragazzi arrivati nel nostro Paese.

A chi è rivolto l'invito a diventare tutore volontario?
A chi vuole partecipare a un'esperienza di cittadinanza attiva, di genitorialità sociale, come ci piace chiamarla, già sperimentata di fatto in alcune regioni (prima fra tutte il Veneto) che hanno creato degli albi specifici. La figura del tutore volontario viene ora formalizzata dalla legge che prevede di istituire entro l'autunno al tribunale per i minorenni un elenco di aspiranti tutori dal quale il giudice selezionerà un tutore volontario per ogni minore.

Il tutore volontario diventa affidatario del minore?
Non necessariamente: la figura del tutore è ben diversa da quella del genitore adottante e dell'affidatario. Ma incentivare l'affido dei minori stranieri non accompagnati è un obiettivo da perseguire. Abbiamo istituto per questo un gruppo di lavoro ad hoc, serve per questo rafforzare la rete capillare dei servizi sociali nei territori e serve preparare al meglio le famiglie che fanno questa scelta: i minori non accompagnati sono perlopiù adolescenti con un vissuto da elaborare.