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L’identificazione delle competenze come strumento di integrazione dei cittadini migranti

Dal Camerun a Cremona, da Cremona a Bruxelles. Può riassumersi così la storia d'integrazione socio-lavorativa di Juvet Mbah - vent'anni, camerunense, beneficiario di protezione internazionale - che è stata la protagonista dell'evento curato dalla Commissione Europea e dedicato all'identificazione delle competenze dei cittadini con background migratorio come strumento di inclusione.

Juvet, nato a Bamenda, riceve la protezione internazionale in Italia dalla commissione territoriale di Milano, nel 2014.
È accolto nello SPRAR (il Sistema italiano di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), a Cremona: là, un progetto personalizzato di inclusione socio-lavorativa emerge grazie al lavoro svolto dallo staff e dallo stesso Juvet. Una storia di concreta bidirezionalità del processo di integrazione, al cui centro si colloca l'impegno reciproco: da una parte, un'azione multidisciplinare (socio-psico-educativa e di politica attiva del lavoro), dall'altra, l'investimento attivo e quotidiano del beneficiario nel percorso di inclusione. Juvet Mbah ha fatto diverse esperienze di volontariato e di tirocinio in Italia, tutte nell'ambito socio-sanitario, lavorando con persone anziane, disabili e pazienti terminali.

Juvet ha inoltre partecipato al progetto INSIDE - realizzato dalla Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con SPRAR, e presente nella banca dati della Commissione Europea dedicata alle promising practices - che ha consentito a 683 beneficiari di protezione internazionale, accolti nella rete SPRAR su tutto il territorio nazionale, di accedere a un tirocinio e a un set strutturato e personalizzato di misure di politica attiva del lavoro, come ad esempio orientamento, counselling e profilazione delle competenze.

Proprio al tema delle competenze è stato dedicato l'evento di lancio dell'EU Skills Profile Tool for third-country nationals, che si è aperto il 20 giugno con l'intervento di Juvet Mbah, invitato dalla Commissione Europea a offrire una testimonianza.
Ripercorrendo la sua storia, Juvet ha dimostrato quanto sia importante, rispetto all'integrazione, identificare in maniera efficace le competenze dei rifugiati: conoscenze, esperienze, abilità presenti nel background della persona che, se correttamente profilate, possono giocare un ruolo cruciale per l'inserimento socio-lavorativo, vero e proprio asse del percorso di inclusione nella società di arrivo. Nel corso del suo intervento Juvet ha sottolineato come il tirocinio svolto nell'ambito del progetto INSIDE sia stato cruciale per comprendere quale fosse la strada professionale da intraprendere. "Quando ero negli scout ho capito che mi piaceva aiutare gli altri. Poi ho svolto il tirocinio e ne ho avuto la conferma. Quanto torno a casa sono contento di come ho passato la giornata". Il suo prossimo obiettivo sarà quello di ottenere la qualifica per poter svolgere l'attività di operatore socio-sanitario.

Davide Longhi, operatore dell'Agenzia Mestieri Lombardia, ente promotore del tirocinio INSIDE svolto da Juvet, ha raccontato come "Juvet abbia iniziato ad occuparsi della cura della terra e delle piante, poi piano piano abbiamo compreso che aveva una predisposizione per la cura dell'altro ed è per questo che è stato possibile inserirlo in un corso professionalizzante adatto a lui". E infine Lara Raffaini, operatrice SPRAR del Comune di Cremona, nel suo intervento ha voluto ricordare quanto sia importante "rendere i migranti partecipi del loro processo di integrazione, che deve essere frutto di una loro scelta. Ciò che conta è che i migranti non subiscano un percorso di integrazione non scelto da loro".

L'EU Skills Profile Tool, presentato nel corso dell'evento, è uno strumento di profilazione delle competenze dei cittadini con background migratorio che consente di conoscere e valutare la persona nel suo complesso.
Lo strumento può essere usato su computer e dispositivi mobili (anche offline) e consente di operare in due lingue contemporaneamente, così che l'operatore e il migrante possano comunicare in maniera efficace. Tra le lingue disponibili, quelle principali degli Stati membri e dei Paesi di origine (es. arabo, farsi, afghano, curdo, tigrigno). Lo strumento può essere usato da Istituzioni ed Enti per profilare in maniera precoce le competenze e gli obiettivi e identificare, in maniera personalizzata, percorsi di formazione o istruzione che migliorino l'occupabilità e favoriscano il processo di integrazione.

Nel marzo del 2017, su richiesta della Commissione Europea, in Italia il prototipo dell'EU Skills Profile Tool è stato testato – in collaborazione con il Ministero dell'Interno e ANPAL Sevizi - con un gruppo di beneficiari di protezione internazionale nell'ambito delle attività del progetto INSIDE.

 

 


Per ulteriori informazioni:

Area immigrazione nel sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Pagina del progetto INSIDE sul Portale Integrazione Migranti

Pagina dell'evento di lancio dell'EU Skills Profile Tool sul sito della Commissione Europea

 

  

  

 

 

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