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Consiglio dei Ministri n.8: gli ultimi provvedimenti

Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, sabato 14 gennaio 2017, alle ore 12.26 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Segretario la Sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi.

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UNIONI CIVILI

Attuazione della delega al governo in materia di unioni civili (decreti legislativi – esame definitivo)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato in esame definitivo tre decreti legislativi di attuazione dell’articolo 1, comma 28, della legge 20 maggio 2016, n. 76.

Nello specifico i tre provvedimenti prevedono:

1.    disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso;

2.    disposizioni per l’adeguamento delle norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni alle previsioni della legge sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, nonché modifiche ed integrazioni normative per il necessario coordinamento con la stessa legge delle disposizioni contenute nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti e nei decreti già in vigore;

3.    disposizioni di coordinamento in materia penale.

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BUONA SCUOLA

Attuazione della delega al governo in tema di riordino, semplificazione e codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione (decreti legislativi – esame preliminare)

Il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca Valeria Fedeli, ha approvato in esame preliminare otto decreti legislativi di attuazione dell’articolo 1, comma 180, della legge 13 luglio 2015, n. 107.

Nello specifico, i provvedimenti prevedono:

1.        accesso ai ruoli del personale docente

Il decreto delinea l’articolazione del percorso unitario di accesso e formazione ai ruoli a tempo indeterminato del personale docente della scuola secondaria, nonché dell’insegnamento tecnico-pratico, denominato “Sistema di formazione iniziale e di accesso”. Elenca inoltre i criteri e le metodologie da adottare al fine di realizzare un percorso unitario tra formazione e accesso ai ruoli.

Viene prevista l’emanazione con cadenza regolare del bando di concorso sul numero di posti che si prevedono vacanti e disponibili al termine del triennio corrispondente al percorso formativo.

2.        promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità

Il decreto aggiorna, riorganizza e razionalizza i provvedimenti vigenti in materia, tenendo conto della nuova prospettiva nazionale ed internazionale dell’inclusione scolastica, riconosciuta quale identità culturale, educativa e progettuale del sistema di istruzione e formazione in Italia.

Il testo chiarisce chi sono i beneficiari di specifiche misure di inclusione scolastica peculiari per i minori disabili. Viene previsto che, ove siano presenti studenti con disabilità certificate, le sezioni per la scuola dell’infanzia e le classi prime per ciascun grado di istruzione, non abbiano classi di più di ventidue alunni, fermo restando il numero minimo di alunni e studenti per classe previsto dalla normativa vigente;

3.        revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale

Il decreto supera la sovrapposizione tra istruzione professionale e istruzione tecnica attraverso il rafforzamento dell’identità dell’istruzione professionale, prevedendo indirizzi di studio ispirati a un moderno concetto di occupabilità, riferito ad ampie aree di attività economiche, e non a singoli mestieri. Si supera anche la sovrapposizione dei percorsi dell’istruzione professionale con quelli di formazione professionale (IeFP) di competenza delle Regioni, prevedendo il raccordo tra l’istruzione professionale e le istituzioni formative in modo stabile e strutturato. Viene inoltre riconosciuta alle scuole la possibilità di ampliare l’offerta formativa anche attraverso la realizzazione di percorsi di qualifica professionale, sempreché previsti dalla programmazione regionale. Si potenziano infine gli indirizzi di studio quinquennali dell’istruzione professionale e si prevede la presenza, su tutto il territorio nazionale, di un sistema unitario e articolato di “Scuole professionali”;

4.        sistema integrato di educazione e di istruzione per le bambine e per i bambini in età compresa dalla nascita fino ai sei anni

Il provvedimento valorizza l’esperienza educativa dalla nascita a sei anni, con l’obiettivo di dare adeguata collocazione a tale esperienza all’interno del percorso di formazione della persona. Il decreto, tenuto anche conto dell’orientamento europeo, elimina la cesura tra i due periodi dell’infanzia, fornendo indicazioni e linee guida per servizi educativi e di istruzione di qualità;

5.        diritto allo studio

Al fine di garantire su tutto il territorio nazionale l’effettività del diritto allo studio degli alunni e degli studenti del sistema nazionale di istruzione e formazione, statale e paritario, fino al completamento del percorso di istruzione secondaria di secondo grado, il decreto riorganizza le prestazioni, anche accessorie, per il sostegno allo studio. Il provvedimento definisce inoltre le modalità per l’individuazione dei requisiti di eleggibilità per l’accesso alle prestazioni da assicurare sul territorio nazionale e individua i principi generali per il potenziamento della Carta dello studente;

6.        cultura umanistica

Il decreto prevede che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, l’Istituto nazionale documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE), le istituzioni scolastiche, le Istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), gli Istituti tecnici superiori (ITS) e gli Istituti di cultura italiana all’estero concorrano a realizzare un sistema coordinato per la progettazione e la promozione della conoscenza delle arti e della loro pratica quale requisito fondamentale del percorso di ciascun grado di istruzione del sistema nazionale di istruzione e formazione;

7.        disciplina della scuola italiana all’estero

Il decreto aggiorna gli ordinamenti per rispondere in maniera flessibile alla realtà socio-economica di ciascuno dei Paesi esteri in cui si opera, rafforza la missione di promozione della cultura italiana all’estero e il suo coordinamento con le iniziative dell’intero sistema Paese e razionalizza le norme sul personale all’estero;

8.        valutazione, certificazione delle competenze ed esami di Stato

Il decreto riordina e coordina in un unico testo le disposizioni vigenti in materia di:

-          ammissione alla classe successiva per gli alunni del primo ciclo, prevedendo l’ammissione anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione;

-          esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, che viene semplificato nel numero di prove scritte e nelle modalità di attribuzione della valutazione finale. Inoltre la presidenza delle commissioni d’esame viene attribuita al dirigente scolastico;

-          esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, con, tra l’altro, la riduzione a due delle prove scritte e l’eliminazione della prova multidisciplinare predisposta dalla commissione e il potenziamento delle attività di alternanza scuola-lavoro;

-          prove INVALSI, con l’eliminazione della prova scritta a carattere nazionale dall’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. La prova verrà effettuata in un altro momento dell’anno scolastico e con la sola funzione di requisito obbligatorio di ammissione all’esame. Il decreto prevede inoltre l’integrazione delle prove di italiano e matematica con una ulteriore sezione per la rilevazione dell’apprendimento della lingua inglese;

-          attestazione delle competenze nel primo ciclo, prevedendo la definizione mediante apposito decreto ministeriale di un modello di attestazione delle competenze trasversali e delle competenze chiave di cittadinanza da rilasciare al termine della terza classe di scuola secondaria di primo grado;

-          commissioni d’esame, con l’istituzione di un apposito albo regionale dei Presidenti, cui potranno accedere dirigenti scolastici e docenti della scuola secondaria di secondo grado in possesso di requisiti definiti a livello nazionale nonché la previsione di un’apposita formazione dedicata ai Presidenti di commissione.

I decreti saranno inviati alle Camere per l’acquisizione dei prescritti pareri parlamentari.

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PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA ALLE MISSIONI INTERNAZIONALI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato in ordine alla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145.

La deliberazione è stata adottata previa comunicazione al Presidente della Repubblica e sarà successivamente trasmessa alle Camere per la discussione e l’autorizzazione con appositi atti di indirizzo, secondo le norme dei rispettivi regolamenti, eventualmente definendo impegni per il Governo.

Nella deliberazione, il Governo ha indicato per ciascuna missione: l’area geografica di intervento, gli obiettivi, la base giuridica di riferimento, la composizione degli assetti da inviare (compreso il numero massimo delle unità di personale coinvolte), la durata programmata e il fabbisogno finanziario per l’anno in corso, così come previsto dalla nuova legge-quadro sulle missioni internazionali.

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ATTUAZIONE DI NORME EUROPEE IN MATERIA DI ANTITRUST

Risarcimento del danno per violazioni del diritto alla concorrenza (decreto legislativo – esame definitivo)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e dei Ministri della giustizia Andrea Orlando e dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato in esame definitivo un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/104/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 novembre 2014 relativa a determinate norme che regolano le azioni per il risarcimento del danno ai sensi del diritto nazionale per violazioni delle disposizioni del diritto della concorrenza degli Stati membri e dell’Unione europea.

Nello specifico, al fine di rafforzare gli strumenti a disposizione dei soggetti danneggiati, il decreto introduce meccanismi di acquisizione delle prove che affidano al giudice il potere di richiedere alle parti, ai terzi e alle stesse Autorità garanti della concorrenza l’esibizione di elementi utili al giudizio instaurato ai fini del risarcimento del danno da illecito antitrust, per consentire ai danneggiati stessi, anche acquirenti indiretti, di superare le asimmetrie informative che rendono attualmente difficile l’azione risarcitoria.

Sono poi regolati i rapporti tra la decisione dell’Autorità garante della concorrenza e la decisione del giudice della causa del risarcimento del danno, prevedendo che ai fini dell’azione per il risarcimento si ritiene definitivamente accertata, nei confronti dell’autore, la violazione del diritto della concorrenza constatata da una decisione dell’Autorità garante italiana non più soggetta ad impugnazione. Viene anche precisato che il sindacato del giudice amministrativo sulla decisione dell’Autorità garante comporta la verifica dei fatti posti a fondamento della decisione stessa e che la valutazione del giudice si estende ai profili tecnici della vicenda.

Il decreto disciplina inoltre l’efficacia nel giudizio risarcitorio della decisione definitiva con cui un’Autorità garante della concorrenza di altro Stato membro accerta una violazione del diritto della concorrenza.

Infine, il provvedimento disciplina la prescrizione del diritto al risarcimento, la responsabilità in solido degli autori della violazione, la quantificazione e la valutazione del danno, concentrando presso tre Sezioni specializzate in materia di impresa (Milano, Roma, Napoli) la competenza per le controversie in merito, anche promosse per il tramite di azioni di collettive.

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PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA ALL’UNIONE EUROPEA

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha approvato la Relazione programmatica per il 2017 sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea, predisposta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche europee.

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RATIFICA ED ESECUZIONE DI ATTI INTERNAZIONALI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Angelino Alfano, ha approvato cinque disegni di legge di ratifica ed esecuzione dei seguenti atti internazionali:

1.    Protocollo sui privilegi e le immunità del Tribunale unificato dei brevetti, fatto a Bruxelles il 29 giugno 2016;

2.    emendamenti all’Accordo istitutivo del fondo comune dei prodotti di base del 27 giugno 1980, adottati a L’Aja l’11 dicembre 2014;

3.    Protocollo sui registri e i trasferimenti di sostanze inquinanti, fatto a Kiev il 21 maggio 2003;

4.    Accordo tra il governo della Repubblica italiana e il governo di Costa Rica sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con allegato, fatto a Roma il 27 maggio 2016;

5.    emendamento all’articolo 124 dello Statuto istitutivo della Corte penale internazionale, adottato a L’Aja con risoluzione Icc n. 2 del 26 novembre 2015.

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NOMINA DEI VICE MINISTRI

Il Consiglio dei ministri ha attribuito il titolo di Vice Ministro (ed approvato le deleghe conferite in relazione al titolo), ai Sottosegretari Mario Giro (Affari esteri e cooperazione internazionale), Filippo Bubbico (Interno), Luigi Casero ed Enrico Morando (Economia e finanze), Teresa Bellanova (Sviluppo economico), Andrea Olivero (Politiche agricole, alimentari e forestali) e Riccardo Nencini (Infrastrutture e trasporti).

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FABBISOGNI STANDARD

Con decreto del Presidente del Consiglio è stata approvata in via preliminare la “Nota metodologica relativa alla procedura di calcolo per la determinazione dei fabbisogni standard ed i coefficienti di riparto degli fabbisogni stessi per le funzioni fondamentali dell’istruzione, del territorio, dell’ambiente, dei trasporti, nonché per altre funzioni generali delle province e delle città metropolitane”. Il decreto è adottato a norma del decreto legislativo n.216 del 2010 (Disposizioni in materia di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard di Comuni, città metropolitane e province) che, al fine di assicurare il superamento graduale e definitivo della spesa storica, prevede che il Governo determini tali fabbisogni per rapportare, progressivamente nella fase transitoria e successivamente a regime, il finanziamento integrale della spesa relativa alle funzioni fondamentali e ai livelli essenziali delle prestazioni.

L’approvazione preliminare intervenuta oggi consente al Governo di trasmettere il provvedimento alla Conferenza Stato-Città ed autonomie locali e alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, nonché alle Commissioni parlamentari competenti per le conseguenze di carattere finanziario.

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NOMINE

Il Consiglio dei ministri ha deliberato, su proposta del Ministro della difesa Roberta Pinotti, la conferma dell’incarico di Comandante generale dell’Arma dei carabinieri, fino al 15 gennaio 2018, conferito al generale di Corpo d’armata Tullio DEL SETTE; la conferma dell’incarico di Capo di stato maggiore della difesa, fino al 22 novembre 2018, conferito al generale Claudio GRAZIANO; la conferma dell’incarico di Capo di stato maggiore dell’Esercito, fino al 25 febbraio 2018, conferito al generale di Corpo d’armata Danilo ERRICO.

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LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Enrico Costa, ha esaminato ventisei leggi delle Regioni e delle Province Autonome.

Il Consiglio dei ministri ha quindi deliberato di non impugnare le seguenti leggi:

1) legge Regione Lombardia n. 28 del 17/11/2016 “Riorganizzazione del sistema lombardo di gestione e tutela delle aree regionali protette e delle altre forme di tutela presenti sul territorio”;

2) legge Regione Sardegna n. 27 del 11/11/2016 “Aiuto al salvataggio ed alla ristrutturazione della società di gestione dell'Aeroporto di Alghero (SOGEAAL) Spa”;

3) legge Regione Sardegna n. 28 del 11/11/2016 “Completamento delle procedure per le progressioni professionali del personale dell'Amministrazione regionale”;

4) legge Regione Sardegna n. 29 del 11/11/2016 “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna)”;

5) legge Regione Toscana n. 78 del 11/11/2016 “Istituzione del Comune di Montalcino per fusione dei Comuni di San Giovanni d’Asso e Montalcino”;

6) legge Regione Piemonte n. 23 del 17/11/2016 “Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave”;

7) legge Provincia Bolzano n. 22 del 16/11/2016 “Debito fuori bilancio;

8) legge Regione Liguria n. 27 del 18/11/2016 “Modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2006, n. 41 (Riordino del servizio sanitario regionale) e alla legge regionale 29 luglio 2016, n. 17 (Istituzione dell’Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria (A.Li.Sa.) e indirizzi per il riordino delle disposizioni regionali in materia sanitaria e sociosanitaria”;

9) legge Regione Puglia n. 31 del 21/11/2016 “Modifiche all’articolo 33 della legge regionale 26 aprile 1995, n. 27 (Disciplina del demanio e del patrimonio regionale) e modifiche all’articolo 14 della legge regionale 11 febbraio 2002, n. 1 (Norme di prima applicazione dell’articolo 5 della legge 29 marzo 2001, n. 135 riguardanti il riordino del sistema turistico pugliese)”;

10) legge Regione Puglia n. 32 del 21/11/2016 “Modifiche all’articolo 6 della legge regionale 1° agosto 2014, n. 34 (Disciplina dell’esercizio associato delle funzioni comunali)”;

11) legge Regione Valle Aosta n. 19 del 14/11/2016 “Assestamento del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2016, modificazioni di disposizioni legislative e variazioni al bilancio di previsione per il triennio 2016/2018”;

12) legge Regione Veneto n. 23 del 22/11/2016 “Modifiche dell’articolo 11 recante “Interventi per l’assistenza legale destinati ai cittadini veneti danneggiati dalle banche operanti nel territorio della Regione del Veneto” della legge regionale 23 febbraio 2016, n. 7 “Legge di stabilità regionale 2016”;

13) legge Regione Calabria n. 36 del 23/11/2016 “Modifiche alla legge regionale 12 novembre 2004, n. 28 (garante per l’infanzia e l’adolescenza)”;

14) legge Regione Calabria n. 37 del 23/11/2016 “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del consiglio regionale della calabria derivanti da sentenze di condanna esecutive, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”;

15) legge Regione Calabria n. 38 del 23/11/2016 “Istituzione dell’osservatorio regionale sulla violenza di genere”;

16) legge Regione Abruzzo n. 36 del 24/11/2016 “Modifiche alla legge regionale 26 gennaio 1993, n. 11 (Strutture ricettive e stabilimenti balneari: prezzi, classifica, statistica, vigilanza e sanzioni. Normativa organica)”;

17) legge Regione Abruzzo n. 37 del 24/11/2016 “Contributo straordinario all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia”;

18) legge Regione Emilia Romagna n. 19 del 25/11/2016 “Servizi educativi per la prima infanzia. Abrogazione della l.r. n. 1 del 10 gennaio 2000”;

19) legge Regione Emilia Romagna n. 20 del 25/11/2016 “Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 15 (partecipazione della regione Emilia-Romagna alle società fieristiche regionali)”;

20) legge Regione Emilia Romagna n. 21 del 25/11/2016 “Misure urgenti per la definizione di procedimenti riguardanti l’esercizio finanziario 2016”;

21) legge Regione Liguria n. 28 del 18/11/2016 “Disposizioni di modifica della normativa regionale in materia di protezione civile e di organizzazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure (ARPAL)”;

22) legge Regione Lombardia n. 29 del 23/11/2016 “Lombardia è ricerca e innovazione”;

23) legge Regione Puglia n. 33 del 23/11/2016 ““Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e attività estrattiva. Modifica all’articolo 1 della legge regionale 12 novembre 2004, n. 21 (Disposizione in materia di attività estrattiva)”;

24) legge Regione Puglia n. 34 del 23/11/2016 “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”;

25) legge Regione Umbria n. 13 del 23/11/2016 “Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 21 gennaio 2015, n. 1 - Testo unico governo del territorio e materie correlate”;

26) legge Regione Umbria n. 14 del 25/11/2016 “Norme per le politiche di genere e per una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini”.

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Il Consiglio dei ministri è terminato alle ore 14.00.