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Accordo in Conferenza Stato-Regioni per la promozione del “Family Audit”

Introdurre un vero e proprio ‘marchio di qualità' per le aziende che consentano ai dipendenti di trascorrere del tempo con le loro famiglie.

È questo l’obiettivo dell’Accordo siglato ieri in Conferenza Stato-Regioni, su impulso del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa, volto a divulgare su base nazionale il “Family Audit”, strumento di certificazione di qualità.

Il marchio “Family Audit” può essere acquisito dalle imprese, pubbliche o private, che desiderino riorganizzarsi in un’ottica di attenzione alle esigenze familiari dei propri dipendenti. Si ottiene al termine di un periodo di tre anni e mezzo, nel corso dei quale le aziende, accompagnate da consulenti specializzati, introducono nuovi modelli organizzativi. Orari flessibili, asili nido aziendali, telelavoro: sono le imprese a scegliere gli strumenti che meglio si adattano alla proprie esigenze strutturali. Un modello che, dove è stato applicato, ha fatto registrare ricadute positive sulla produttività e sul clima organizzativo, in termini anche di riduzione dell’assenteismo e di miglioramento delle performance.

“Alla luce dei risultati positivi della sperimentazione - afferma il Ministro Costa -, è importante riuscire a diffondere nel modo più capillare possibile il modello del ‘Family Audit’, anche perché le aziende stesse, e non solo i dipendenti, ricavano benefici. Ed è questo il messaggio più importante: alle aziende conviene essere ‘amiche delle famiglie’”.

In base all’Accordo, le Regioni che vorranno aderire allo standard “Family Audit” stipuleranno appositi Protocolli d’Intesa che definiscano le modalità per rendere effettiva la sua diffusione nei propri territori.

È fondamentale - osserva Costa - che ogni realtà produttiva adotti una strategia orientata alle proprie, specifiche necessità. Bisogna puntare a modelli organizzativi tagliati su misura in base alle caratteristiche particolari di ciascuna realtà produttiva. L'esperienza del ‘Family Audit’ ci insegna questo. E, proprio in quest’ottica di diversificazione, sarà ora importante il contributo propositivo delle Regioni. L’Accordo rappresenta davvero un passo importante in questa direzione”.

 

  

  

 

 

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