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Emilia Romagna: nuovo bando politiche giovanili

Il nuovo bando regionale, che parte il 27 luglio e si concluderà il 10 settembre, prevede un incremento di fondi di 240mila euro rispetto al 2015, arrivando così a quota 640mila. Tra le novità: un percorso di formazione in collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia, oltre a un nuovo portale web delle politiche giovanili. Dunque, si prosegue lungo una strada che si è dimostrata virtuosa: nel 2015 il bando ha coinvolto 759 soggetti del territorio e 85mila giovani in 31 progetti, per 400.000 euro.

I 31 progetti delle Amministrazioni locali avevano finalità legate prevalentemente alla ricerca del lavoro da parte dei giovani, all'apertura di spazi di coworking e Fab lab, al sostegno alla creatività, alla mobilità all'estero e al protagonismo giovanile, priorità di intervento confermate anche per il 2016. Nello specifico, 400.000 euro sono destinati al sostegno di progetti legati a: inserimento dei giovani all'interno del mondo del lavoro (attraverso azioni di consulenza, orientamento, valorizzazione delle capacità professionali, assistenza nell'avvio di impresa, apertura di spazi di coworking); promozione dell'aggregazione giovanile, della cittadinanza attiva e responsabile e della cultura della legalità; valorizzazione di azioni di comunicazione / informazione nell'ambito degli Informagiovani. La spesa ammissibile va da un minimo di 8.000 euro ad un massimo di 30.000 euro. Gli altri 240.000 euro vanno invece a finanziare esperienze e progetti territoriali di protagonismo giovanile e impegno civico, attraverso l'utilizzo dello strumento della YoungERcard che, attualmente, conta in Emilia-Romagna più di 30.000 iscritti e 180 progetti di varie tipologie, di partecipazione attiva e cittadinamza responsabile. In questo caso la spesa ammissibile va da un minimo di 5.000 ad un massimo di 15.000 euro. La compartecipazione regionale al finanziamento die progetti sarà fino a un massimo del 70%.
Il bando è rivolto alle Unioni di Comuni ed i Comuni capoluogo di provincia (se non inclusi in Unioni).
La Regione, tenendo conto del continuo cambiamento del mondo giovanile, adegua spazi e strumenti per connettersi con le nuove esigenze dei giovani. E' allo studio con l'Università di Modena e Reggio Emilia un percorso di analisi e confronto che si svilupperà in tre fasi, tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017. La prima riguarderà nello specifico la realtà degli Informagiovani e sarà propedeutica ad un sostanziale e necessario progetto di innovazione di questo strumento. In una giornata laboratoriale verranno illustrati i risultati di una consultazione regionale che partirà nei prossimi giorni e interesserà sia le ragazze e i ragazzi dell'Emilia-Romagna iscritti alla YoungERcard che altri che saranno coinvolti attraverso differenti canali, sia gli amministratori emilianio-romagnoli. Il confronto servirà a progettare nuovi strumenti di comunicazione, app dedicate e nuovi servizi da offrire ai giovani. Nella seconda fase saranno invece protagonisti gli Spazi di Aggregazione Giovanile. Si discuterà del loro ruolo sul piano nazionale e locale e si confronteranno modelli di gestione e sostenibilità al fine di far emergere quelli più efficaci ed efficienti. Infine, è previsto l‘approfondimento sulla figura professionale degli educatori socioculturali presenti negli spazi di aggregazione, sul loro ruolo e sulle nuove competenze necessarie. Il percorso sarà caratterizzato, in tutte le sue fasi, grazie alla collaborazione dell'Università, da una metodologia laboratoriale, con il contributo di facilitatori, esperti, amministratori, con l'obiettivo di condividere sia le buone pratiche che le criticità presenti nella progettazione e gestione delle politiche giovanili territoriali.
Tutto ciò è il frutto anche di un percorso di condivisione, ascolto e confronto svolto dall'assessore Mezzetti con gli amministratori locali e con gli operatori.

Fonte: http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/ecco-il-nuovo-piano-per-le-politiche-giovanili-dal-27-luglio-il-bando-da-640mila-euro-240mila-rispetto-allo-scorso-anno

 

  

  

 

 

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