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Lo sport come strumento per combattere le discriminazioni: report CONIBAMBINI

  • Il potenziale dello sport nelle politiche di inclusione è enorme.
  • 23,9% gli alunni stranieri che non frequentano i compagni fuori da scuola (14,4% tra gli italiani). I minori stranieri sono anche più spesso vittime di bullismo.
  • Solo il 53% degli studenti stranieri fa sport fuori dall’orario scolastico (75,7% tra i coetanei italiani).
  • 34,9% i ragazzi stranieri che in Puglia non frequentano campi sportivi.
  • In 3 su 5 delle città con più minori stranieri l’offerta di aree sportive all’aperto per residente under-18 è inferiore alla media nazionale.

La funzione dello sport nella crescita di bambine e bambini, ragazzi e ragazze non coinvolge unicamente il loro sviluppo psicofisico. Un aspetto fondamentale, perché riguarda il diritto alla salute tutelato dalla convenzione sui diritti dell’infanzia, e che tuttavia non esaurisce il ruolo dell’attività sportiva.

Lo sport ha infatti un impatto anche nella crescita sociale ed educativa dei più giovani. Offre un ambiente in cui apprendere, in un contesto di gioco, valori quali il rispetto delle regole e degli avversari, la lealtà verso i compagni e la squadra, la dedizione personale. Inoltre, rappresenta un momento di aggregazione e di socialità in cui sviluppare la propria personalità e instaurare relazioni con i coetanei e gli adulti.

Aspetti che rendono la pratica sportiva centrale anche nelle politiche di contrasto alle discriminazioni, come quelle di natura etnica e razziale, ancora oggi purtroppo molto presenti. Un potenziale enorme, attualmente compromesso dalla minore partecipazione di bambini e ragazzi di origine straniera alle attività sportive.

L’impatto delle discriminazioni sui minori stranieri

Le ragazze e i ragazzi stranieri subiscono atti di discriminazione e di bullismo più spesso dei coetanei italiani. Del resto il bullismo, come abbiamo avuto modo di raccontare, genera esclusione sociale, perché a farne le spese sono coloro che sono già meno inclusi, per una diversità sociale, fisica, etnica o culturale.

Nelle rilevazioni di Istat sull’integrazione delle seconde generazioni è emerso come siano proprio i ragazzi delle nazionalità che hanno meno contatti con i coetanei italiani a finire più spesso vittima di atti di discriminazione.

“(…) i ragazzi che sembrano essere più “esposti” ad episodi di prepotenza e/o comportamenti vessatori da parte dei loro coetanei sono i cinesi, i filippini e gli indiani (con percentuali ben superiori al 50 per cento), le stesse collettività che tendono ad essere più “chiuse” nei confronti dei coetanei italiani”– Istat, Identità e percorsi di integrazione delle seconde generazioni in Italia (2020)

Per contrastare questi fenomeni è necessario intervenire sull’educazione al rispetto tra persone e culture e sull’abbattimento di pregiudizi e stereotipi. Partendo innanzitutto dalla conoscenza e dal confronto reciproco. Le occasioni di aggregazione offerte dalla pratica sportiva possono aiutare a realizzarli, giorno per giorno.

23,9% gli alunni stranieri che non frequentano i compagni fuori da scuola (14,4% tra gli italiani).

La condivisione e il gioco di squadra che si realizzano nello sport rappresentano un veicolo insostituibile per creare questi momenti di socialità e trasmettere tali valori. Perciò è un problema se i minori stranieri hanno minore accesso alla pratica sportiva, come oggi sembra accadere.

I minori stranieri fanno meno sport dei coetanei

Tra ragazze e ragazzi delle medie, solo il 53% degli studenti stranieri pratica attività sportive al di fuori dall’orario scolastico. Quasi altrettanti (47%) non ne svolgono alcuna, in base ai dati raccolti nell’ambito dell’indagine sull’integrazione delle seconde generazioni. Per avere un termine di paragone, tra i coetanei italiani oltre 3 su 4 fanno sport (75,7%), e meno del 25% non ne pratica nessuno.

Ragazze e ragazzi stranieri praticano meno sport dei coetanei italiani
Percentuale di studenti delle scuole secondarie che praticano sport o qualche attività fisica al di fuori dell’orario scolastico (2015)

 

https://www.conibambini.org/osservatorio/lo-sport-come-strumento-per-combattere-le-discriminazioni/ 

 

  

  

 

 

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